Abbiamo pensato a lungo se scrivere anche qui un piccolo articolo relativo ad un parte importante della nostra vita, una fetta fondamentale per Alessia e il suo lavoro di cantante.
Se ci hai seguito dall’inizio sai che Alessia a volte canta anche in strada, abbiamo pubblicato un articolo in cui raccontiamo proprio questa attività e su cui anche il giornale di Monza, città in cui andavamo spesso, ha pubblicato un articolo.
Abbiamo usato il verbo al passato non per niente, andavamo spesso a Monza, ora, a seguito degli ultimi spiacevoli avvenimenti, non ci andiamo più e non abbiamo in programma di tornarci. Ci dispiace molto per i monzesi che tornavano ogni volta a trovarci e si fermavano ad ascoltare Alessia, ma la mancanza di rispetto degli uffici preposti al rilascio dei permessi è stata vergognosa.
Ti raccontiamo per filo e per segno ciò che è successo a Monza in un articolo dedicato pubblicato qualche giorno fa sul sito di Alessia: http://alessiafabianosinger.com/my-busker-experience/
Mentre qui vorremmo parlare brevemente di quali sono, in generale, i pro e i contro dell’arte in strada, specialmente in Italia.
L’Italia, il paese dove anche le cose semplici diventano complicatissime
Come sai l’Italia è famosa in tutto il mondo per essere l’UCAS ovvero “l’ufficio complicazioni affari semplici”, ed è così in tutti gli ambiti, anche per quanto riguarda una cosa bella come l’arte in strada.
Eh sì perché per esibirsi in strada ogni singolo comune ha (o, come spesso accade, non ha) il suo specifico regolamento il che significa che ogni volta che decidi di esibirti in un luogo devi prima spendere ore e ore a cercare il regolamento online oppure a chiamare, spesso senza ottenere risposta, gli uffici comunali.
In alcune città però il regolamento è piuttosto chiaro, come ad esempio nel comune di Monza, e allora basta seguire le indicazioni per potersi esibire in tutta regolarità e tranquillità.
Sì perché è vero che ci si potrebbe esibire in modo “anarchico” fregandosene dei permessi, ma noi siamo rispettose delle regole e ci piacerebbe un mondo in cui tutti le rispettassero (l’utopia!) ed inoltre non è carino doversi ritrovare a pagare una multa o, peggio, con la strumentazione requisita.
Quindi ecco, sembra abbastanza semplice, no? Ma anche quando il regolamento è chiaro e anche quando si seguono alla lettera tutti i passaggi spesso si incappa in qualche cavillo burocratico o, capita, nel semplice abuso di potere degli uffici o della polizia locale.
Ma per fortuna ci sono anche cose belle!
Se si riesce a superare tutto questo labirinto burocratico in cui l’Italia ha ogni primato possibile immaginabile, finalmente ci si può esibire e allora possono succedere cose davvero bellissime.
Una volta è capitato che le commesse di un negozio ballassero a tempo di musica, un’altra volta un negoziante ci ha portato una tisana calda dopo che per due ore eravamo fuori al freddo e al gelo, tante volte si è fermata la folla ad applaudire e a complimentarsi.
E’ vero, la strada può essere spietata, ma può dare anche grandi, grandissime soddisfazioni.
E all’estero?
All’estero ancora non sappiamo come sia la situazione, da quanto abbiamo capito più o meno vige la stessa regola ovvero che ogni città ha il suo regolamento, speriamo solo che la burocrazia sia un po’ più snella e che in altri paesi sappiano apprezzare l’arte in strada più di quanto sia apprezzata (anzi, a volte disprezzata) in Italia.
Ovviamente quando avremo raccolto informazioni ed esperienze non mancheremo di scrivere un articolo a riguardo!
Conclusioni
Ti invitiamo a leggere tutto l’articolo sul sito di Alessia e a dirci cosa ne pensi, se magari anche tu che ci stai leggendo sei un’artista di strada e hai avuto esperienze simili.
Il link dell’articolo è questo: http://alessiafabianosinger.com/my-busker-experience/
Continua a seguirci, presto partiremo per un nuovo viaggio!
Una risposta a "BUSKER MUSIC, I PRO E I CONTRO…"