GIRO DELLA SARDEGNA IN CAMPER – Tutto bello, ma…

Sono passati esattamente due mesi dall’ultima volta che abbiamo pubblicato un articolo qui sul blog, e in questi due mesi è successo davvero di tutto! Abbiamo finito dei lavori sul camper tra cui la semi ristrutturazione del bagno (qui il video) e abbiamo finito di svuotare casa perché il 18 di luglio abbiamo ufficialmente iniziato a vivere in camper!
Di tutto questo magari parleremo in altri articoli, oggi vorremmo raccontarti del nostro viaggio in Sardegna, il primo viaggio dopo il trasferimento in camper ed è un viaggio ad oggi ancora in corso di cui qui ti diamo un piccolo estratto…

La Sardegna è una regione splendida, questo è universalmente risaputo, ma ciò che magari non balza così all’occhio è che si tratta di una regione abbastanza difficile per il turismo itinerante, soprattutto se, come noi, si vuole fare quasi solo esclusivamente libera (inteso come sosta libera, nel rispetto di tutte le regole vigenti).

Chiariamo quindi brevemente questo concetto così che successivamente non ci siano fraintendimenti:

  • Sosta libera: sostare con il camper in una zona gratuita che sia un parcheggio o una pineta o in un’insenatura lungo una strada. E’ “possibile” (o meglio, tollerata) nel rispetto di tutte le regole vigenti ovvero non è possibile aprire tendalino, mettere fuori sedie o altro e in teoria nemmeno aprire scalino e finestre! (Per le finestre, specialmente d’estate, si chiude un occhio).
  • Sosta a pagamento: è un normale parcheggio a pagamento dove però vigono le stesse regole della sosta libera, non aprire nulla! (Anche in questo caso sulle finestre si chiude un’occhio d’estate, ma è assolutamente fondamentale che non intralcino nessuno!)
  • Area sosta camper: si tratta di un parcheggio specifico per camper dove spesso (ma non sempre) ci sono tutti i servizi di carico e scarico e possono essere gratuite o a pagamento, private o comunali.
    In teoria non sarebbe possibile aprire tendalino ecc… ovvero valgono le stesse regole della sosta in libera o a pagamento, ma in realtà abbiamo notato che molte aree permettono di fare un vero e proprio campeggio, dipende da come è strutturata l’area.
  • Campeggio: lo dice il nome stesso, è in teoria l’unico luogo dove è possibile campeggiare ovvero aprire tendalino, mettere fuori tavoli sedie e quant’altro.

Una volta chiariti questi concetti che dovrebbero essere la base del buon camperista (ma che purtroppo spesso non lo sono!) possiamo iniziare a raccontarti il nostro viaggio alla scoperta della Sardegna in un anno strano come il 2020.

Sardegna e turismo libero itinerante, un connubio non riuscito

Abbiamo notato subito che la regione Sardegna non ama molto i camper, specialmente quelli che vorrebbero girare l’isola sostando quasi sempre in libera (e lo ripetiamo, sempre nel rispetto delle regole), ma quali sono stati i segnali? Molti, e li tratteremo punto per punto approfonditamente.

Aree camper attrezzate

Le aree camper attrezzate in Sardegna in realtà sono molte, ma la quasi totalità sono a pagamento e sono principalmente private. I prezzi, come puoi immaginare, non sono molto economici, ma se si evita il periodo clou di agosto il prezzo medio si aggira intorno ai 25/30€ a notte, in bassa stagione (primavera e da settembre in poi) anche meno.

Le aree camper gratuite invece sono quasi inesistenti e si trovano tutte nell’entroterra, nulla di male perché potrebbe essere la giusta scusa per visitare l’interno di questa splendida regione, se non fosse che un buon 70% di quelle che abbiamo visitato sono fuori servizio! Spesso ci siamo ritrovate ad affrontare strade impervie (bellissime, ma che fatica!) per arrivare e ritrovarci l’amara sorpresa di aree camper totalmente abbandonate e non funzionanti.
E’ stato ad esempio il caso di Vallicciola (Monte Limbara), un luogo magico e meraviglioso, una strada ripidissima per salire (che fatica per il nostro Auris!) ma area totalmente fuori servizio.
Abbiamo sempre lasciato su Park4Night recensioni a riguardo per avvisare i successivi avventori, se ti capita fallo anche tu!

Quindi, non potendo appoggiarsi alle aree gratuite per il carico e scarico si presume che ci siano dei servizi, anche a pagamento, giusto? I così detti Camper Service con sosta temporanea, giusto il tempo di espletare le varie procedure di carico e scarico… e invece no!

Camper Service, questi sconosciuti…

Appena siamo sbarcate a Golfo Aranci abbiamo constatato che l’unico camper service nelle nostre vicinanze si trovava ad Olbia così abbiamo passato qualche giorno nei dintorni di Golfo Aranci e poi ci siamo spostate ad Olbia per fare carico e scarico… trovare il posto è già stata di per sé un impresa e l’area era in un punto estremamente scomodo a ridosso del cancello di un’azienda con il rischio di ostruire il passaggio. Lo scarico costava 2€ mentre il carico 5€. Lì per lì ci è sembrato assurdo, ma ora, dopo più di un mese, lo rimpiangiamo!
Alla fine abbiamo solo scaricato e abbiamo trovato una fontanella comunale vicino a Golfo Aranci per fare il carico, tutto bene per fortuna, ma ancora non sapevamo che più avanti avremmo visto i sorci verdi…. In tutta l’isola i camper service sono rarissimi! Ne abbiamo trovato un altro solo a Bosa (10€ carico e scarico) e poi altri nei dintorni di Cagliari. Insomma sì e no ce ne saranno 10? Forse nemmeno.

No Camper Service, No party…

Insomma, in assenza dei camper service e in assenza di aree gratuite attrezzate l’unica alternativa era appoggiarsi ad aree attrezzate a pagamento e chiedere di fare solo carico e scarico, ma con nostro grande a rammarico abbiamo scoperto che molti se ne approfittano con la conseguenza che tanti incivili alla fine scaricano in giro spesso inquinando perché, purtroppo, non sono in molto che, come noi, utilizzano solo ed esclusivamente prodotti biodegradabili.

Il prezzo medio per il carico e scarico è di 10€, a volte abbiamo trovato 8€, una sola volta 5€ ma l’acqua non era assolutamente potabile (di questo parleremo più avanti) mentre qualche ladro chiede addirittura 15/20€.
Abbiamo perciò iniziato ad imparare a lesinare l’acqua come fosse oro (perché lo è!!!) e la nostra durata è di 4 giorni, shampoo permettendo.
Insomma, alla fine nel corso di questo mese abbiamo imparato tanti piccoli trucchetti per risparmiare acqua, magari ne parleremo in un futuro video su YouTube.

Comunque, facendo due facili conti, in media abbiamo speso tra i 15 e i 20€ a settimana per fare semplicemente carico e scarico.

ACQUA is the new ORO! (anzi, diamanti…)

Abbiamo iniziato a farci furbe studiando tutti i modi possibili e immaginabili di risparmiare acqua ed abbiamo imparato a riempire i boccioni di scorta e le bottiglie ad ogni occasione che ci capitava perché, un’altra cosa che devi sapere, è che in Sardegna le fontanelle sono praticamente introvabili! Hai presente le classiche fontanelle che spesso si trovano in qualsiasi parco comunale o anche lungo la strada? Ecco, quelle in Sardegna è come se non esistessero e quando ci sono spesso sono rotte o senza rubinetto… L’altra sera siamo state a Calasetta, un piccolo paese caratteristico sull’isolotto di Sant’Antioco e, indovina? In tutto il paese non c’era una sola fontanella, nemmeno una!!!

Se poi anche tu, come noi, vorresti evitare le bottiglie di plastica in favore di quelle di vetro, riutilizzabili e non inquinanti, allora mettiti il cuore in pace perché prima o poi sarai per forza costretto ad acquistare le stramaledette bottiglie di plastica se non vuoi morire di sete.
Rare sono le fontanelle, ma ancora più rare sono le “casette dell’acqua”, quelle piccole casette dove, pagando 5 o 10 centesimi al litro, puoi riempire le tue bottiglie, ecco, di quelle ne abbiamo incontrate solo 3 in più di mezza Sardegna.

ATTENZIONE! Abbiamo scoperto a nostre spese che spesso l’acqua di carico non è potabile! E non solo, alcune aree attrezzate (disoneste) ci hanno venduto acqua assolutamente non potabile come se invece fosse potabile!
Perciò occhi aperti, consigliamo di fare prima un controllo dell’acqua con un bicchiere di vetro o con una bottiglia trasparente da tenere solo per questa esigenza (noi abbiamo iniziato a fare così).

Divieti, divieti e ancora divieti

Da quando siamo qui abbiamo visto così tanti divieti di campeggio e divieti per camper che abbiamo perso il conto. Alcuni sono assurdi, altri possono avere un senso ma lasciano comunque perplessi.

Se vuoi fare libera devi farti un po’ il pelo sullo stomaco e chiudere entrambi gli occhi davanti a questi cartelli. Guardati attorno, se pensi di non disturbare nessuno allora manda a quel paese il divieto e rimani sempre e comunque con un profilo basso (noi, come già detto, ci limitiamo ad aprire un poco le finestre per non morire soffocate, non mettiamo fuori nemmeno una seggiolina), fino ad ora nessuno ha avuto da ridire, anche in alta stagione.

Vuoi andare in spiaggia? Paga!

Se sei un tipo da spiaggia allora rassegnati a pagare, sempre. I parcheggi gratuiti vicini alle spiagge, specialmente in località rinomate, semplicemente non esistono.
Ad esempio a Is Arutas, un’immensa lunghissima infinita spiaggia, sono stati in grado di mettere le strisce blu persino su uno sterrato pieno di buche e di massi, come? dato che non potevano dipingere le strisce blu a terra hanno ben pensato di usare dei nastri blu! In questo caso noi, insistendo, abbiamo trovate anche una parte non a pagamento, ma per resto ci sono chilometri di spiaggia con altrettanti chilometri di parcheggi a pagamento.
Ah, ovviamente il camper paga doppio quasi ovunque come ad esempio a San Giovanni Sinis dove non esiste un solo parcheggio gratuito, zero proprio.

Hai un cane? Male male!

A tutto questo si aggiunge un altro bel problema: se hai un cane rassegnati a non andare praticamente da nessuna parte (o quasi) a meno di fregartene e mantenere comunque un profilo basso e ora ti raccontiamo cosa è successo a noi.

Se la Sardegna non ama i camper, men che meno ama i cani! E la cosa è davvero strana perché praticamente tutti i sardi che abbiamo incontrato hanno un cane e nessun locale ci ha mai fatto storie per il nostro cane in spiaggia, eppure…

In alcune spiagge è assolutamente impossibile accedere, ci sono divieti grandi quanto una casa, ma poi magari ti ritrovi circondato da immondizia di ogni tipo (e non sono i cani a lasciare cartacce, bottigliette di plastica, lattine o buste delle patatine) il che è già di per se un paradosso… e quindi?

Noi pensiamo che questi divieti siano assolutamente assurdi e perciò, se non li vediamo espressamente affissi fuori dalla spiaggia, facciamo le così dette “gnorri” e portiamo il cane con noi, ovviamente tenendolo sempre sotto il nostro ombrellone e cercando sempre un luogo il più appartato possibile (specialmente dagli occhi di turisti con la puzza sotto il naso). Abbiamo avuto problemi solo in un’occasione in cui si è accesa un’animata discussione con la guardia forestale che ci ha detto, testualmente “tu puoi stare lui (riferendosi al cane) no”.
Alla fine della discussione, in cui gliene abbiamo dette di ogni tra cui anche il fatto che nessuno dice nulla a chi lascia spazzatura in giro, ci ha detto che se fossimo andate sugli scogli, dove l’auto della forestale non può arrivare, non ci avrebbe detto nulla nessuno, e così abbiamo fatto per tutto il resto del nostro viaggio, evitando le spiagge più rinomate e rintanandoci in spiaggette secondarie o, meglio ancora, scogliere spesso scoscese.

In pratica in Sardegna se hai un cane sei un turista di serie B, anche se poi alla fine paghi lo stesso degli altri, senza però poter fare le stesse cose che fanno gli altri.

E’ vero, ci sono diverse spiagge per cani e alcune le abbiamo anche visitate, quella di San Giovanni Sinis ad esempio è meravigliosa, ma altre sono a dir poco raccapriccianti come quella di Torre Grande dove il cane entra bianco ed esce nero…

Ombra? Quale ombra?

In ultimo raccontiamo di un grande problema che stiamo affrontando proprio in questi giorni di caldo torrido: l’ombra!

In Sardegna l’ombra è una perfetta sconosciuta, trovare una pineta è come trovare il calderone pieno d’oro alla fine dell’arcobaleno! Noi da quando siamo qui ne abbiamo trovate solo tre di cui una in un’area camper a pagamento, per il resto sole sole e ancora sole.

E’ vero, molti campeggi sono in pinete e anche qualche area camper attrezzata, ma il paradosso è che sembra che la maggior parte di aree camper siano delle spianate sotto il sole e costano tantissimo solo perché magari sono a due passi dalla spiaggia! L’area camper più orribile che abbiamo visitato (solo per fare lo scarico) è quella di Buggerru: tutti i camper erano ammassati uno affianco all’altro come sardine e tutti sotto il sole cocente, il costo? 25€ al giorno… ma anche no!
L’area camper di Torre Grande invece è in una pineta e, nonostante i servizi siano un po’ vecchiotti, è tutto perfettamente funzionante e, soprattutto, ombreggiato! Noi eravamo di passaggio solo per carico e scarico ma alla fine abbiamo deciso di fermarci due giorni sotto la splendida ombra degli eucalipti.

CONCLUSIONI

La Sardegna rimane comunque una regione assolutamente meravigliosa che merita una visita approfondita, ma, per quanto ci riguarda, sconsigliamo vivamente di farlo d’estate perché le problematiche variabili (turismo, bivacchi dei locali, inasprimenti delle forze dell’ordine, luoghi affollati) vanno a sommarsi a quelle fisse di cui abbiamo già parlato.

Secondo noi la Sardegna è una regione da visitare da metà settembre a fine maggio, forse metà giugno, in estate invece è assolutamente da evitare se si vuole fare una visita come l’abbiamo fatta noi, praticamente sempre in libera.

Ultima considerazione, ma non meno importante, abbiamo incontrato tantissime persone locali (sardi) meravigliose, generose e gentili. Ci è capitato che una signora ci regalasse frutta e verdura dal suo orto, un’altra famiglia ci ha offerto una doccia a casa loro quando pompa dell’acqua del nostro camper si è bruciata proprio di domenica e altre persone sono state super carine nel darci tante informazioni utili per il nostro viaggio. Insomma i sardi hanno un cuore grande e bello come la loro isola.

Ci dispiace che questa regione non riesca a capire la potenzialità del turismo itinerante perché è sì vero che non spendiamo i nostri soldi nelle aree attrezzate, ma quello che risparmiamo nei campeggi o nelle aree camper li spendiamo magari per uscire a cena o per comprare prodotti locali! Noi saremmo uscite a cena più spesso se non fosse che abbiamo dovuto “stringere la cinghia” per conservare i soldi per il carico e scarico… basterebbe mettere più aree gratuite oppure anche a pagamenti ma a prezzi ragionevoli (5€ carico e scarico sarebbe già buono!) e invece lasciano che i privati facciano il prezzo spesso approfittandosi di essere gli unici in zona (abbiamo letto di un campeggio in zona Santa Teresa di Gallura che ha chiesto addirittura 30€!!!).

Insomma, come prima esperienza in camper è stata abbastanza difficile, ma in un modo o nell’altro ce la siamo comunque cavata!

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3 risposte a "GIRO DELLA SARDEGNA IN CAMPER – Tutto bello, ma…"

  1. Uno spasso, semplicemente uno spasso.
    Ho fatto tanto di quel ridere che.,mi sono divertito.
    Ma…ma…vedremo mai Elena dietro i fornelli? O rifare il letto in mansarda?
    Comunque Alessia una vera macchietta ed Elena la voce fuori campo.
    Certamente tanta genuina spontaneità. Coppia perfetta

    "Mi piace"

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